Quando un molestatore viene percepito come un fedìfrago (2024)

Quando un molestatore viene percepito come un fedìfrago (1)

Circa un mesetto fa alcuni fuori onda del programma Diario del giorno pubblicati da Striscia la notizia; hanno mostrato il giornalista conduttore del programma Andrea Giambruno compiere una serie di molestie a sfondo sessuale nei confronti di più colleghe giornaliste.

Questi fuori onda sono sati pubblicati nel corso di più puntate; alcuni sono solo audio mentre altri sono supportati anche da video.

Il nostro Giambruno era già entrato nelle cronache a causa di alcune sue dichiarazioni sempre nel programma Diario del giorno, relative ad una vicenda di stupro di gruppo che ha smosso molto l’opinione pubblica ma facendo intervenire nel discorso pubblico anche personaggi che di fatto agivano la vittimizzazione secondaria.

Le parole di Giambruno rispetto a questa vicenda generarono una enorme polemica:

«Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti, non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo. Ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi»

A questo punto è doveroso postare una vignetta di Sted:

Quando un molestatore viene percepito come un fedìfrago (2)

(fonte dell’immagine)

Già da questo genere di dichiarazioni era davvero semplicissimo subodorare il puzzo repellente di cultura patriarcale.

Ma torniamo alla vicenda oggetto di questo pezzo.

Nel primo fuori onda il molestatore seriale si aggira nello studio televisivo del programma che conduce e avvicinandosi alla collega in studio le rivolge la parola dicendo che il suo (quello di lei) è

«l’unico giudizio che conta», complimentandosi per la bellezza del «blu estoril» che indossa e accarezzandole la testa dicendole che gli è dispiaciuto vederla il giorno prima «un po’giù», «sei una donna intelligente perché non ti ho conosciuta prima, è incredibile».

Nel vedere il video è palese l’atteggiamento da piacione del giornalista, che in questi termini si configura come una molestia sessuale sul luogo di lavoro ai danni di una collega che sia per il ruolo ricoperto in quello specifico programma, sia per il dislivello di potere generato dall’avere di fronte il compagno della Presidente del consiglio si ritrova in una posizione decisamente subalterna.

Tutto questo avviene mentre Giambruno si tocca insistentemente i genitali con la mano; così, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Nei successivi fuori onda arriva il carico da 90: «Posso toccarmi il pacco mentre vi parlo?», chiede rivolgendosi alle colleghe.«L’hai già fatto», risponde una. Poi iniziano le domande assillanti.«Tu sei fidanzata?»,«Sì, glielo hai già chiesto stamattina Andrea».«Sei aperturista? Come ti chiami? Ci siamo già conosciuti io e te? Dove ti ho già vista? Ero ubriaco?».

E ancora:

«lo sai che io e (nome omesso) abbiamo una tresca? Lo sa tutta Mediaset, adesso lo sai anche tu. Però stiamo cercando una terza partecipante perché noi facciamo lethreesomee anche lefoursomecon (nome omesso)».

Poi chiede a una collega:«Vuoi entrare a far parte del nostro gruppo di lavoro? Ti piacerebbe? Ma devi darci qualcosa in cambio».

«La mia competenza», risponde lei.«Sì, devi far parte del nostro gruppo…Noi facciamo le foursome». «Tradotto: si scopa», conclude lui.

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Questi fuori onda hanno generato ovviamente un tam tam mediatico senza precedenti. Nel discorso pubblico mainstream ci si è concentrati sul fatto che il compagno della Presidente del consiglio stesse facendo il fedìfrago e non sull’inaudita gravità delle molestie sessuali agite nei confronti delle colleghe in un ambiente di lavoro tossico.

Quando mi vengono a dire che la cultura patriarcale non esiste; questo è un esempio perfetto per dimostrare come tale affermazione sia falsa.

Invece di concentrarsi sull’aspetto più grave, invece di chiamare le cose con il loro nome viene tutto edulcorato, facendo passare una vicenda di ripetute molestie sul luogo di lavoro come una bravata da traditore seriale piacione e dirottando il dibattito pubblico sulla morbosa pruriginosa dimensione del privato (la relazione Giambruno-Meloni) piuttosto che su una vicenda che in primo luogo dovrebbe far riflettere sulla bonifica dei luoghi di lavoro.

La cosa che mi ha più colpito (sono stato ingenuo lo ammetto) è come un individuo del genere si senta confortevole nel comportarsi così in uno spazio di lavoro, con decine di persone intorno a lui; ma anche solo la questione del toccarsi continuamente i genitali. Oh, ma tutto bene??????

E poi ho pensato: ma se questo soggetto si comporta così sul posto di lavoro, come diamine sarà nella sua sfera privata? Non oso immaginare.

Qualche giorno dopo Giorgia Meloni pubblica questo comunicato sui propri social:

«La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra.

Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto.

Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio.

Non ho altro da dire su questo.

Ps. tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua».

Quando ho letto questo comunicato sono rimasto basito.

Nessun tipo di condanna al comportamento di lui nei confronti di donne sul loro posto di lavoro;

nessuna solidarietà;

nessuna “sorellanza” neppure di circostanza per delle lavoratrici molestate;

niente, zero, nulla.

Questo ci dimostra ancora una volta come una donna in una posizione di potere apicale non significa necessariamente un miglioramento per le condizioni di vita di tutte le soggettività non maschie;

Giorgia Meloni guida un partito che incarna in tutto e per tutto le istanze ciseteropatriarcali,

quindi quando esponenti vari di FDL o della monnezza giornalistica pagata dalla destra tutta invocano l’elezione della prima Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana come un miglioramento stanno facendo solo pinkwashing becero.

Quando un molestatore viene percepito come un fedìfrago (9)

L’incredibile però non finisce qui.

Sono passate diverse settimane da quanto fin qui narrato e il nostro prode autostimolatore-genitale Giambruno non è stato licenziato.

Esatto; uno che molesta le proprie colleghe dopo una auto-sospensione di una settimana è stato poi solo demansionato e mandato dietro le quinte.

Un ultimo pensiero voglio rivolgerlo al management di Mediaset; anche loro colpevoli di un silenzio imbarazzante riguardo alla difesa/solidarietà nei confronti delle proprie giornaliste. Zero prese di posizione; la famiglia Berlusconi (nelle parole di Pier Silvio) è stato capace in un più di un mese solo di balbettare in interviste varie rilasciate in diverse occasioni pubbliche frasi conciliative nei confronti della Premier.

Della serie ci importa solo di mantenere buoni rapporti con l’esecutivo, le nostre dipendenti e collaboratrici sono carne da macello sacrificabile.

Le generazioni cambiano ma il substrato culturale resta lo stesso.

Lascio qui una guida INAIL su come riconoscere, prevenire, denunciare le molestie sui luoghi di lavoro.

Quando un molestatore viene percepito come un fedìfrago (2024)
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