La debole crescita economica e gli alti interessi sull'enorme debito del Paese sono i principali problemi che il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni si trova ad affrontare dopo il suo primo anno al potere, un anniversario segnato dal brusco annuncio di lasciare il suo partner di lunga data.
La coalizione di Meloni, la prima guidata da una donna nella storia dell'Italia, ha prestato giuramento un anno fa dopo un'ampia vittoria elettorale e presto supererà i 14 mesi di durata media del dopoguerra per i governi italiani.
Al momento della sua ascesa al potere, la coalizione è stata considerata la più di destra del Paese dai tempi del dittatore di guerra Benito Mussolini, in quanto il partito Fratelli d'Italia di Meloni affonda le sue radici nel Movimento Sociale Italiano (MSI) post-fascista.
Tuttavia, Meloni, 46 anni, si è impegnata a dissipare i timori stranieri di un possibile estremismo, creando buoni legami con gli alleati, adottando una posizione fortemente filo-occidentale e favorevole all'Unione Europea e impegnandosi a sostenere l'Ucraina nella sua guerra con la Russia.
In patria ha accontentato la sua base di destra con misure volte a difendere la famiglia tradizionale, a proteggere il patrimonio culturale italiano e a cercare di arginare gli arrivi di immigrati.
"Abbiamo lavorato instancabilmente per ripagare la fiducia e dimostrare con i fatti che era possibile costruire un'Italia diversa", ha detto in un messaggio video questa settimana.
Tuttavia, il rimbalzo economico dalla pandemia COVID-19 si è arrestato, con una contrazione del prodotto interno lordo dello 0,4% nel secondo trimestre, e gli analisti prevedono che la crescita italiana sarà tra le più basse della zona euro il prossimo anno.
Ciò rende più difficile per la Meloni mantenere le sue promesse di taglio delle tasse e rende il debito italiano, pari al 140% della produzione nazionale, vulnerabile alle svendite del mercato.
"L'economia è probabilmente l'argomento più difficile. Il Governo ha margini ridotti in cui operare", ha detto Valentina Meliciani, docente di economia presso l'Università LUISS di Roma.
La scorsa settimana Meloni ha superato la prima di diverse revisioni del debito italiano, quando S&P Global Ratings ha confermato il rating BBB del Paese con un outlook stabile.
Tuttavia, l'opinione prevalente tra gli analisti è che le agenzie di rating peggioreranno l'outlook di Roma, evitando però un vero e proprio declassamento.
La Meloni ha anche problemi personali da affrontare. Venerdì ha annunciato la separazione dal suo partner di lunga data, il presentatore televisivo Andrea Giambruno, dopo che lui ha ripetutamente scatenato l'indignazione per i commenti sessisti fatti in trasmissione e fuori.
TAGLI ALLE TASSE
Questo mese il Governo ha approvato un bilancio per il 2024 con circa 24 miliardi di euro (25,3 miliardi di dollari) di tagli alle tasse e aumento della spesa, nonostante un debito pubblico che in proporzione è il secondo più alto della zona euro dopo quello della Grecia.
Il bilancio non ha impressionato gli investitori e ha esacerbato un lungo aumento degli spread delle obbligazioni italiane.
Il divario tra i rendimenti delle obbligazioni italiane a 10 anni e l'equivalente tedesco si aggira intorno ai 2 punti percentuali (200 punti base), molto più alto rispetto a qualsiasi altro Paese della zona euro.
Meliciani ha detto che le speranze dell'Italia di rilanciare l'economia e di ridurre il debito dipendono fortemente dall'attuazione efficace dei piani di investimento finanziati dai fondi UE post-COVID.
Finora Roma ha faticato a soddisfare le condizioni politiche di Bruxelles e a spendere il denaro ricevuto.
Sul fronte internazionale, oltre a sostenere l'Ucraina, la Meloni ha ampiamente evitato il confronto con Bruxelles, nonostante il suo passato euroscettico.
Ha anche abbandonato gli appelli che faceva all'opposizione per un blocco navale che impedisse alle imbarcazioni di lasciare il Nord Africa, nonostante la sua incapacità di fermare l'afflusso di migranti.
Gli arrivi sulle coste italiane sono saliti a più di 140.000 finora nel 2023, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
"Ci aspettavamo che l'Italia fosse molto dura (sull'immigrazione) a livello di UE, ma abbiamo visto un atteggiamento conciliante nel complesso, stanno lavorando per trovare una linea comune", ha detto Enzo Moavero Milanesi, ex ministro degli Affari Esteri.
POSIZIONE DOMINANTE
In patria, la Meloni ha finora evitato il caos politico interno che ha perseguitato molti dei suoi predecessori.
Un'opposizione divisa l'ha aiutata a stringere la presa sul potere e a mantenere il suo partito in cima ai sondaggi, con quasi il 30% del sostegno degli elettori, contro il 18,5% circa del Partito Democratico (PD) di centro-sinistra e il 17% del Movimento 5 Stelle.
Il suo partito domina i suoi alleati di coalizione, la Lega e Forza Italia, il cui punteggio combinato rimane al di sotto del 20%.
Gli analisti ritengono che una fetta di elettori di centrodestra sia passata alla Meloni dagli altri due partiti ed è improbabile che possa scuotere l'equilibrio di potere all'interno della coalizione cambiando di nuovo.
"La Meloni è arrivata dopo un decennio di instabilità politica e di elettori che fluttuavano tra i vari partiti. Il Paese sembra ormai stanco di tutto questo", ha dichiarato lo storico ed esperto di politica Giovanni Orsina. (1 dollaro = 0,9476 euro) (Servizio di Angelo Amante e Giselda Vagnoni, redazione di Gavin Jones e Alex Richardson)
