Ragazzi travolti dal fiume in piena, le accuse di una madre accolte dalla procura: aperta un’inchiesta sulle falle dei soccorsi (2024)

È stata aperta un’inchiesta per omicidio colposocontro ignoti sul caso dei tre ragazzi travolti dalla piena delNatisonein provincia di Udine. A dirlo, in conferenza stampa, il ProcuratoreMassimo Lia: “In queste vicende, per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo”. Se i corpi delle due giovani,Patrizia Cormos e Bianca Doros, sono stati ritrovati nelle scorse ore, ancora disperso invece risulta il terzo ragazzo, il 25enneCristian Casian Molnar.

“Condurremo tutti gli accertamenti del caso – ha spiegato il pm – per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi. Mi preme, però, segnalare che, allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione, ma le verifiche sono in fase iniziale”. Lia ha reso noto che “Patrizia Cormos ha fattoquattro telefonateal numero unico di emergenza 112, l’ultima delle quali senza risposta”.“La prima chiamata – ha proseguito il procuratore – è delle 13.29, le altre nei minuti immediatamente successivi. Dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz’ora. Da una situazione di apparente tranquillità, quel tumultuoso scorrere del fiume Natisone che poi li ha travolti”.

A sfogarsi, nelle scorse ore, è stata la mamma di una delle vittime, Patrizia. Che alMessaggero Venetoha detto: “Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video enessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video. Lei era andata a fare una passeggiata, ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l’indirizzo. Ha detto ‘Chiamate mia mamma'”. E ancora: “Era un angelo,studiava tanto e lavorava per mantenersi. Dopo l’esame all’Accademia, sostenuto proprio venerdì mattina, mi ha chiamata e mi ha detto ‘sono stata bravissima, ho saputo tutto'”.

Lorenzo Padovan perwww.lastampa.it

La catena dei soccorsi e il motivo per cui si è privilegiata la scelta di far decollare l’elicottero dei vigili del fuoco da Venezia, invece che quello dell’emergenza sanitaria dalla vicina Campoformido. E’ su questo che si sta concentrando l’inchiesta – senza indagati – della Procura della Repubblica di Udine, che stamani terrà una conferenza stampa per dettagliare gli sviluppi.

L’ALLARME

La prima chiamata la fa Patrizia Cormos alle 13.25. All’operatore della Centrale Unica di Emergenza del 112 Fvg riferisce di essere rimasta bloccata […]. L’addetto […] gira la chiamata al Comando provinciale dei Vigili del fuoco. Vengono inviati: la prima squadra Udine, il distaccamento di Cividale e i fluviali. In questa fase viene anche allertato l’elicottero “Drago” di stanza all’aeroporto Marco Polo di Venezia: ma per arrivare a Premariacco ci sono oltre 120 chilometri. Proprio per la sua ubicazione, per alzarsi in volo il velivolo deve predisporre un piano concordato con la torre di controllo.

I PASSANTI

Alle 13.35 la situazione è già molto preoccupante e le chiamate al 112 diventano numerose. Una la fa nuovamente Patrizia […] le altre sono di passanti che transitano sul ponte romano. […]

L’ELICOTTERO SANITARIO

Alle 13.48 – quindi circa 20 minuti dopo il primo Sos – viene attivato il velivolo della Sores Fvg, con a bordo anche il tecnico del soccorso alpino per recupero con il verricello. La decisione viene assunta dopo l’arrivo sul posto delle squadre di terra dei vigili del fuoco che si rendono conto che la situazione è drammatica e, dopo aver contattato via radio, l’equipaggio di Drago, scoprono che il velivolo del Vvf ha iniziato da poco la fase di decollo.

L’elicottero della sanità regionale – che è di stanza a Campoformido (Udine), ironia della sorte proprio il paese dove vive Patrizia -, a circa 20 chilometri in linea d’aria, è sul target in soli 8 minuti (oltre ai tre di procedure standard di partenza), […]

2. NATISONE, LA MAMMA DI PATRIZIA: «DOVEVANO SALVARLA INVECE DI FARE VIDEO»

Estratto dawww.leggo.it

[…] «Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video. Lei era andata a fare una passeggiata, ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l’indirizzo. Ha detto ‘Chiamate mia mamma’». E’ lo sfogo, fatto al Messaggero Veneto, della mamma di Patrizia.

Per la prima volta dal dramma di venerdì, la donna ha rilasciato brevi dichiarazioni sulla vicenda: «Era un angelo – ha ricordato – studiava tanto e lavorava per mantenersi. Dopo l’esame all’Accademia, sostenuto proprio venerdì mattina, mi ha chiamata e mi ha detto ‘sono stata bravissima, ho saputo tutto’».

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